Home Padre Annibale I Rogazionisti a Oria Profili Credits e Contatti

 

 

 

Benedetto XV (1854 – 1922)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fu il Papa che si iscrisse alla Pia Unione della Rogazione Evangelica e si dichiarò "il primo rogazionista"

Di nobile famiglia, Giacomo Dalla Chiesa, nasce a Genova il 21 Novembre 1854. Completati gli studi nel collegio Capranica di Roma ed ordinato sacerdote, ricoprì incarichi importanti nella Curia romana, presso la nunziatura pontificia in Spagna (1883-1887) e come sostituto alla segreteria di Stato (1901-1907). Nel 1907 Pio X lo nomina Arcivescovo di Bologna e, nel Giugno 1914, Cardinale. Dopo tre mesi, il 3 Settembre 1914, fu eletto Papa scegliendo il nome di Benedetto XV. La sua elezione significò per la Santa Sede un ritorno alle direttive di Leone XIII: restaurare il prestigio e l'autorità del papato e incrementare l’impegno nella politica internazionale, soprattutto in seguito allo scoppio della prima guerra mondiale, definita da Benedetto XV “inutile strage”. A tale condanna della guerra e ai tentativi di porvi fine con una pace di compromesso, aggiunse un'intensa attività nell'assistenza ai prigionieri ed alle popolazioni colpite dal conflitto. Al termine del conflitto Benedetto XV volle scrivere un documento a favore della riconciliazione internazionale, la Pacem Dei munus (1920). Negli anni del suo pontificato la chiesa ristabilì rapporti diplomatici con diversi Stati europei, fra cui l'Inghilterra, l'Olanda, la Francia e il Portogallo, giungendo a raddoppiare, in sette anni, le rappresentanze diplomatiche in Vaticano. Meno facili furono i rapporti con I'Italia che, nel trattato di Londra (1915), richiese esplicitamente l'esclusione della Santa Sede dal futuro tavolo di pace per timore che venisse risollevata la “Questione romana”. Tuttavia sotto il pontificato di Benedetto XV furono compiuti i primi passi verso una riconciliazione ed il superamento del Non expedit (il divieto dei cattolici italiani di partecipare alla vita politica del Paese) consentì nel 1919 la fondazione del Partito popolare italiano da parte di Don Luigi Sturzo. Benedetto XV mirò soprattutto ad adeguare la Chiesa alle nuove esigenze dell'apostolato cattolico. Fin dalla sua prima enciclica Ad beatissimi (1914) esortò conservatori e modernisti a porre fine ad ogni animosità. Con la costituzione apostolica Providemissima Mater promulgò (1917) il Codice di diritto canonico e con l'enciclica Maximum illud (1919) tracciò le linee per una nuova pastorale missionaria.

Benedetto XV morì inaspettatamente, a sessantasette anni, il 22 Gennaio 1922 a causa di una influenza degenerata in polmonite.

Nel 1917, con un accorato saluto Padre Annibale comunicò ai lettori del periodico «Dio e il prossimo» l’elezione di Benedetto XV e in un altro articolo descrisse la prima delle due udienze private accordatagli dal Pontefice. L’11 Novembre 1914 il Padre spiegò al Papa le finalità dell’Opera. Citando il versetto evangelico:“Rogate ergo Dominum messis…” lo definì “esortazione o comando di Nostro Signore” al che fu interrotto dal Papa che precisò subito: “…comando!” e aggiunse che egli era “il primo rogazionista” perché il più impegnato di tutti a questa preghiera. Il Padre gli chiese di avvalorare tutte le preghiere che si fanno a questo scopo negl’Istituti e dai soci della Pia Unione “mettendovi la sua santa intenzione”. «A questo punto - racconta Padre Annibale - l’aspetto del S. Padre rivestì un carattere più solenne. Egli apparve soddisfattissimo e ricordò la Comunione dei Santi! […] E conchiudeva col dire più volte: "Sì, sì! Concedo!" Oh! Qual valore hanno così acquistato le nostre umili preghiere!» .

Durante la successiva udienza del 4 Maggio 1921, Benedetto XV affermò a proposito del Rogate: «Questa preghiera per ottenere i buoni Operai soprattutto deve interessare il Papa, che risente il bisogno di sacerdoti in tutta la Chiesa». Volle iscriversi quale socio della Pia Unione della Rogazione Evangelica e dieci giorni dopo fece pervenire al Padre una pergamena autografata in cui lodava l'istituzione e largamente la benediceva.

Più volte Padre Annibale mise a disposizione del Papa gli Istituti per l’accoglienza degli orfani del terremoto di Avezzano (1915) e della prima Guerra mondiale (1916), per le orfanelle austriache e tedesche di cui lo stesso Benedetto XV si interessò molto (1920) e dei bambini russi vittime della carestia (1921). Per quest'ultimi inviò al Papa una piccola offerta frutto dei lavoretti dei bambini degli Istituti. Dopo il terremoto di Avezzano del 13 Gennaio 1915, il Padre apprese dai giornali che Benedetto XV, visitando i bambini feriti nell’ospedale di Santa Maria, aveva offerto loro dei mandarini: ne preparò due pacchi colti dall’agrumeto di Oria e li spedì al Papa.

Alla morte del Pontefice - ricorda una suora - «…il Padre riunì tutta la comunità per annun­ziare la morte di Sua Santità: egli aveva gli occhi gonfi di pianto e per diversi giorni ci fece offrire tutto in suffragio di quell’anima benedetta. Inoltre fece fare molte preghiere per Colui che il Signore doveva scegliere in suo luogo».

 

 

 

Home ] Padre Annibale ] I Rogazionisti a Oria ] Profili ] Credits e Contatti ] [ Privacy ]

Inviare a oria@rcj.org un messaggio di posta elettronica contenente domande o commenti su questo sito Web.
Ultimo aggiornamento: 27-05-17